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Foto diritto alla casa potere al popolo 1021x580Il tema della mancanza cronica di alloggi per gli studenti universitari è stato più volte affrontato anche dall'Associazione Nuove Ri-Generazioni  ("Università: dalle tende al campus" del 18.05.2023; "Uniti per risolvere il drammatico problema della mancanza di alloggi per gli studenti" del 24.02.2023; "Primo Report sull'edilizia e la residenzialità universitaria" del 4.08.2022; "Studenti e pensionati insieme per i patto intergenerazionale" del 17.06.2022, solo per citare alcuni interventi), denunciando un aumento del divario sociale in termini di opportunità e di diritto allo studio, a causa dell'impossibilità di accesso a strutture abitative idonee e a prezzi accessibili per gli studenti e le loro famiglie.
 
Dopo le proteste degli studenti, sostenute dal sindacato, che si sono succedute in molte città, oggi sappiamo che la riforma prevista sin dal 2021 dal PNRR, pur avendo  l’obiettivo di aumentare notevolmente il numero dei posti letto disponibili per gli studenti fuori sede -  portandoli, entro il 2026, da 40.000 a 105.500 stanziando 11.732 miliardi di euro, al fine di dare attuazione alle iniziative previste nell’ambito delle due componenti M4C1 “Potenziamento dell'offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle università” e M4C2 “Dalla ricerca all’impresa”; -  è ancora in ritardo.
In particolare, l'obiettivo e' quello di ridurre in modo significativo il divario rispetto alla media UE per quanto riguarda gli studenti cui sia stato attribuito un alloggio (il 18% rispetto all'attuale 3% registrato in Italia).
 
Per accellerare questo processo sono stati previsti  incentivi ai privati per la realizzazione di nuove strutture di edilizia universitaria, grazie alla copertura degli oneri relativi ai primi tre anni di gestione delle strutture, da parte del MUR. 
 
Al Tavolo di confronto, che ha visto la partecipazione di rappresentanti della Conferenza delle Regioni, di Anci, Upi, Crui ed Enti per il diritto allo studio universitario, è stato chiesto ai partecipanti di voler inviare eventuali contributi, osservazioni o proposte.
I contributi sono stati sistematizzati in un documento che è stato appovato in Conferenza e trasmesso al Ministerio del Lavoro quale contributo delle Regioni e delle Province autonome.
 
CONTRIBUTO DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME M4C1 - RIFORMA 1.7 ALLOGGI PER GLI STUDENTI E RIFORMA DELLA LEGISLAZIONE SUGLI ALLOGGI PER GLI STUDENTI

Le Regioni, a seguito dell'esame della documentazione pervenuta in materia dal Ministero dell'Università e della Ricerca, ritengono utile evidenziare alcune osservazioni e proposte, di seguito riportate:

1) innalzare, rispetto al 20% delle precedenti iniziative, la quota riservata agli studenti bisognosi e meritevoli;
2) rendere la riserva per gli studenti bisognosi e meritevoli vincolante, togliendo quindi la parola "prioritariamente" che compariva in analoghe iniziative in tema di residenzialità studentesca;
3) chiarire nel bando che i posti per i bisognosi e meritevoli di cui al precedente punto debbono esser concessi, dal beneficiario del finanziamento ministeriale, in cambio di un corrispettivo, da parte dell'Organismo DSU competente per territorio, il cui ammontare è coincidente con l'ammontare della contribuzione dello studente individuata nel bando per la concessione di posti alloggio dell'Organismo DSU medesimo per le residenze oggetto del finanziamento housing o, in alternativa, quelle simili per qualità del servizio e localizzazione individuate dall'Organismo DSU;
4) si ritiene utile che i soggetti pubblici, tra cui gli Organismi regionali per il DSU, siano facilitati nell'individuazione degli immobili e nelle soluzioni di gestione da proporre (anche mediante incontri tecnici con Cassa Depositi e Prestiti, Demanio, comuni e province) e che possano essere oggetto di specifica premialità nel bando housing;
5) si ritiene utile chiedere al Ministero se nella manifestazione di interesse prevista dal DM si possano indicare anche residenze universitarie in corso di realizzazione o che potrebbero essere realizzate, i cui lavori sono o saranno finanziati da risorse ex L. 338/00, e che comunque entreranno in esercizio entro il 30 giugno 2026.
 
Per la Redazione - Serena Moriondo