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Disegno evasione fiscale 835x437di Serena Moriondo

Il resoconto che la Guardia di Finanza ha reso pubblico nel 248° anniversario dalla sua costituzione, dipinge un Paese con una buona parte di cittadini, imprese ed esercenti corrotti e disonesti che, con i loro comportamenti, danneggiano tutti noi.

Complessivamente la GdF ha realizzato oltre 1 milione di interventi ispettivi e circa 74 mila indagini per contrastare gli illeciti economico-finanziari e le infiltrazioni della criminalità nell’economia;

  • Nel dettaglio:
  • le analisi sui crediti d’imposta agevolati in materia edilizia ed energetica hanno accertato frodi per oltre 5,6 miliardi di euro;  il sequestro di crediti inesistenti per 2,5 miliardi; l'individuazione di 5.762 evasori totali,  esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti al fisco e 26.537 lavoratori in “nero” o irregolari.
  • scoperti 1.615 casi di evasione fiscale internazionale, principalmente riconducibili a stabili organizzazioni occulte;
  • i controlli sui contributi a fondo perduto hanno portato alla denuncia di più di 2.400 persone per l’indebita richiesta o percezione di oltre 290 milioni di euro. 
  • 45.700 soggetti sono stati denunciati e oltre 7.600 segnalati alla Corte dei conti per danni erariali pari a oltre 3,5 miliardi di euro, 549 milioni dei quali in danno alle risorse destinate al sistema sanitario;
  • le frodi scoperte in materia di fondi strutturali europei ammontano a oltre 129 milioni, mentre quelle relative alla spesa previdenziale e assistenziale sono pari a 365 milioni;
  • i controlli sul reddito di cittadinanza hanno scoperto illeciti per 288 milioni e sono state denunciate oltre 29.000 persone;
  •  le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la pubblica amministrazione sono state oltre 3.400, di cui 397 tratte in arresto. Il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari, penalmente rilevanti, è stato di oltre 1,4 miliardi, di cui quasi 360 milioni in materia di spesa sanitaria;
  •  in materia di riciclaggio e autoriciclaggio sono stati eseguiti 1.649 interventi, che hanno portato alla denuncia di 4.684 persone, di cui 606 tratte in arresto, e al sequestro di beni per un valore di oltre 1,4 miliardi. A circa 33 milioni ammontano, invece, i sequestri per usura.

Foto italo calvino speculazione ediliziaMa gli interventi che hanno riportato violazioni e arresti hanno riguardato molte altre attività importanti che per ragioni di spazio non riportiamo ma vi diamo la possibilità di approfondire allegandovi il Comunicato stampa emesso dalla GdF.

Se si è onesti, e si vuole rimanere tali, per non sentirsi fuori posto in un Paese con un gran numero di approfittatori e criminali,  consiglio di leggere l'"Apologo sull’onestà nel paese dei corrotti" di Italo Calvino. 

L'Apologo inzizia così: "C’era un paese che si reggeva sull’illecito. Non che mancassero le leggi, né che il sistema politico non fosse basato su principi che tutti più o meno dicevano di condividere. Ma questo sistema, articolato su un gran numero di centri di potere, aveva bisogno di mezzi finanziari smisurati (ne aveva bisogno perché quando ci si abitua a disporre di molti soldi non si è più capaci di concepire la vita in altro modo) (..)  Di tanto in tanto, quando meno ce lo si aspettava, un tribunale decideva d’applicare le leggi, provocando piccoli terremoti in qualche centro di potere e anche arresti di persone che avevano avuto fino a allora le loro ragioni per considerarsi impunibili.(...) Così tutte le forme d’illecito, da quelle più sornione a quelle più feroci, si saldavano in un sistema che aveva una sua stabilità e compattezza e coerenza e nel quale moltissime persone potevano trovare il loro vantaggio pratico, senza perdere il vantaggio morale di sentirsi con la coscienza a posto.

Avrebbero potuto dunque dirsi unanimemente felici, gli abitanti di quel paese, non fosse stato per una pur sempre numerosa categoria di cittadini, cui non si sapeva quale ruolo attribuire: gli onesti. Erano costoro onesti non per qualche speciale ragione (..), erano onesti per abitudine mentale (...) Insomma non potevano farci niente se erano così, se le cose che stavano loro a cuore non erano direttamente valutabili in denaro, se la loro testa funzionava sempre in base a quei vieti meccanismi che collegano il guadagno col lavoro, la stima al merito, la soddisfazione propria alla soddisfazione d’altre persone. In quel paese di gente che si sentiva sempre con la coscienza a posto loro erano i soli a farsi sempre degli scrupoli, a chiedersi ogni momento cosa avrebbero dovuto fare. (...)

Dovevano rassegnarsi all’estinzione? - domanda Calvino - No, la loro consolazione era pensare che, così come in margine a tutte le società durante millenni s’era perpetuata una controsocietà di malandrini, di tagliaborse, di ladruncoli, di gabbamondo (...) così la controsocietà degli onesti forse sarebbe riuscita a persistere ancora per secoli, in margine al costume corrente, senza altra pretesa che di vivere la propria diversità , di sentirsi dissimile da tutto il resto, e a questo modo magari avrebbe finito per significare qualcosa d’essenziale per tutti, per essere immagine di qualcosa che le parole non sanno più dire, di qualcosa che non è stato ancora detto e ancora non sappiamo cos’è ”.