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Foto montagna lavio gasperini L6WW4wjAE80 unsplashLe microplastiche si trovano oggi a ogni latitudine e in tutte le forme dell’acqua: ghiaccio, neve, fiumi, laghi e mari.
Il Rapporto “Nevica Plastica” realizzato da European Research Institute e VdATralier,  l’Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale (AICA) e la cooperativa ERICA, riporta gli esiti della campagna di campionamenti sulle nevi residue dell’inverno e primavera precedente (2019) effettuata durante l’ultima edizione della corsa internazionale in montagna più dura al mondo, il Tor des Géants®. 

 foto corsa in montagnaLa perdita della popolazione residente - insieme causa ed effetto di un processo estremamente negativo di marginalizzazione della montagna, perché via via che la popolazione invecchia e si riduce, diminuisce, fino a quasi scomparire, la domanda di nuove scuole, di nuovi ospedali e di più frequenti trasporti pubblici, il che, a sua volta, induce ancora più persone a lasciare i comuni di montagna - ha prodotto un abbandono progressivo che ci ha fatto dimenticare quanto la montagna sia importante, riservandole l’attenzione che si riserva solitamente a ciò di cui ci sentiamo affezionati, ma che non è più parte della nostra vita. Trascurarle è, al contrario, un errore, perché preservarle è indispensabile anche per la sopravvivenza di chi abita in città collocate in pianura o collina.

Come dicevamo, le microplastiche sono il residuo rimanente dalla frammentazione in piccolissime particelle di vari prodotti di plastica determinate dall’abbandono di rifiuti nell’ambiente, in terraferma come nelle acque, ma anche dall’usura di alcuni prodotti plastici. Recenti studi hanno dimostrato come anche gli agenti atmosferici possano essere vettori di diffusione per le microplastiche. Dall’Artico fino ai ghiacciai americani ed europei, molti ricercatori hanno rilevato la presenza di microplastiche che vengono trasportate in fino in zone remote, dagli agenti atmosferici, precipitando poi con neve e pioggia.
Anche in Italia, ricercatori dell’Università degli studi di Milano e di Milano-Bicocca, hanno rilevato, sul ghiacciaio del Forni, la presenza di microplastiche in ingenti quantità. Individuando 75 micro-frammenti per ogni chilogrammo di sedimento analizzato, i dati indicano una contaminazione per il ghiacciaio simile a quella dei sedimenti marini. Il progetto di ricerca “Nevica Plastica” è andato a indagare la presenza di microplastiche nelle nevi residue dalle nevicate dell’anno della Valle d’Aosta.
Immagine Nevica PlasticaI risultati sono estremamente seri: il 45% dei residui isolati dalle nevi analizzate è microplastica. Si può dunque stimare che, sulle montagne della Valle d’Aosta, cadano, ogni anno, insieme alla neve, almeno 200 milioni di particelle, di cui 80 milioni sono di microplastica. In pratica nevicano almeno 25 chili di plastica ogni anno. Considerato che la neve, terminato l’inverno, appena le temperature salgono, fonde nei ruscelli e torrenti che scendono a valle fino ad alimentare i fiumi delle città e i mari, le quantità rischiano di essere ampiamente sottostimate.
Imparare a gestire meglio le nostre risorse montane è essenziale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile, un impegno che riguarda anche il  GOAL 15 VITA SULLA TERRA “Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell'ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno, e fermare la perdita di diversità biologica.” e in particolare in particolare l’obiettivo 15.4 "protezione degli ecosistemi montani".
Tra le proposte di ASviS sul Goal 15, la richiesta che nel PNRR sia previsto il finanziamento di un Piano nazionale di ripristino dei sistemi naturali, orientato a tutelare e valorizzare il nostro capitale naturale, e contenere l’obiettivo del recupero di almeno il 30% degli ecosistemi degradati entro il 2030.

Per la Redazione - Serena Moriondo