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Dipinto costiera vesuvianadi Vincenzo Russo - Architetto e componente Comitato Tecnico e Scientifico dell'Associazione Nuove Ri-Generazioni Campania

L’attivazione di servizi ferroviari diretti da Roma a Pompei è stata esaltata da molti organi di stampa come una grande innovazione turistica.

Ma la “novità” ha effetti irrisori sul volume di turisti che ogni anno visitano Pompei (appena 3000 per l’intera estate 2023) e denota una visione di un modello di sviluppo turistico mordi e fuggi che nulla lascia sul territorio attraversato e consolida ancor di più l’inaccettabile impatto che il tracciato ferroviario comporta su un terzo della linea di costa del Golfo di Napoli, frenando qualsiasi ipotesi di fruizione della linea di costa e di una sua valorizzazione con usi coerenti con il suo grande valore storico, naturale e paesaggistico.

Questa soluzione, tra l’altro, prolunga e consolida il traumatico distacco delle comunità costiere vesuviane dal mare, nonostante un rapporto millenario fisico, viscerale, economico e antropologico.

Oggi la barriera fisica e psicologica dei binari e dei muri perimetrali comporta ghettizzazione, degrado, disgregazione sociale, fenomeni di illegalità, utilizzo come discariche delle aree a valle del tracciato.

Si potrebbe obiettare che queste negatività siano il pegno insostenibile ma necessario che le comunità hanno dovuto accettare per un presunto “progresso” di un modello di sviluppo di cui oggi vediamo pero’ solo gli impatti negativi in tutta la loro drammaticità.

Foto spiaggia sabbioda BarcellonaRispetto a questo quadro è urgente intervenire, anche a causa degli effetti dei cambiamenti climatici che modificheranno profondamente la linea di costa rendendo necessario interventi di adeguamento delle infrastrutture e cogliendo l’occasione per riorganizzare il rapporto tra territorio e mare.

Molte città costiere, nella loro evoluzione post-industriale, mostrano un nuovo approccio verso il mare; Barcellona, ad esempio, con la riorganizzazione del fronte portuale ha recuperato un vasto arenile antistante Barcelloneta; ma anche altri esempi Foto waterfront New Yorksul ridisegno del waterfront, come Jaffa, Zara, New York etc., evidenziano l’esigenza di rivedere il rapporto tra fronti urbani e mare.

In questa prospettiva anche per la fascia costiera vesuviana è possibile una visione strategica alternativa a quella accennata dal ministro Sangiuliano, alla quale è possibile contrapporre un modello di sviluppo nel quale la rigenerazione urbana possa essere da traino per una riorganizzazione complessiva del territorio e che metta insieme tutela della natura e dei beni culturali, sicurezza, sviluppo economico compatibile con le caratteristiche paesaggistiche, recupero del rapporto con il mare, riqualificazione dei tessuti urbani, recupero della coesione sociale.

Ciò è possibile con la riconversione della linea RFI con suluzioni tecnologiche che ne consentano un uso di trasporto pubblico alla scala locale ma che permettano di restituire il mare alle comunità locali.

La soluzione del tram-treno  è l’alternativa tecnologica per perseguire i due obbiettivi, come del resto evidente in molti esempi in Europa realizzati negli ultimi decenni.

collage foto nurige campaniaProblematiche simili con tracciati ferroviari urbani come elementi di frammentazione del tessuto urbano, sono state risolte lasciando invariati i tracciati ma con l’utilizzo di vettori con specifiche caratteristiche di tram. Tale soluzione tecnologica, a basso costo, è ora realizzabile sulla fascia costiera vesuviana anche perché il tracciato non e’ più di interesse nazionale in seguito all’attivazione della linea a Monte del Vesuvio.

Con la riconfigurazione in tracciato ferrotramviario è possibile di nuovo rendere permeabile, accessibile e utilizzabile il tratto del Golfo che va da San Giovanni a Torre Annunziata, con positive conseguenze per i lunghi tratti di costa ridotti a spazi di margine o discarica e liberando i reticoli stradali dei comuni vesuviani, in primis Torre del Greco, fortemente degradati a causa della barriera ferroviaria.

Ritornando alla “novità” dei collegamenti diretti Roma/Pompei, probabilmente con le soluzioni alternative , i turisti che da Roma “consumano” in giornata Pompei, potrebbero ragionevolmente preferire di soggiornare sul territorio, godersi del Parco del Vesuvio, delle Ville vesuviane, del Miglio d’Oro, di Ercolano, Oplonti, Pompei, Stabia, assaggiare i prodotti dei presidi slow food vesuviani, ammirare il panorama del golfo da uno dei tratti costieri piu’ spettacolari al mondo, con alle spalle il Vesuvio, a oriente la città di Napoli, a occidente il Faito e la penisola sorrentina e di fronte Capri.

Soluzioni ambiziose e visionarie?

No. L’importante è agire all’interno di un quadro coerente con una visione condivisa strategica che possa consentire anche interventi parziali, ma all’interno di un'unica prospettiva come del resto indicato già negli strumenti di pianificazione della Città Metropolitana come il PUMS (Piano della Mobilità Sostenibile della città metropolitana) e il PTM (Piano territoriale metropolitano).

In questa prospettiva NuRiGe, con il supporto del proprio Comitato Tecnico-Scientifico, si candida per l’elaborazione di un’ipotesi di rigenerazione della linea di costa vesuviana, da inserire nella programmazione urbanistica e strategica della Città Metropolitana, con il coinvolgimento delle Amministrazioni dei Comuni Costieri, di RFI, di EAV, dell’Autorità Portuale, del Demanio Marittimo, delle organizzazioni sindacali dei lavoratori portuali, delle Aree Marine protette, delle associazioni ambientaliste, di categoria, della rete PUAD.