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FOTO FOGLIA ACQUA max bohme vx6bVK5vdWI unsplashIl 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’acqua (World Water Day), ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 prevista all'interno delle direttive dell'Agenda 21, risultato della conferenza di Rio de Janeiro durante la United Nations Conference on Environment and Development, meglio nota come il Summit della Terra, la prima conferenza mondiale dei capi di Stato sull’ambiente. Quest’anno il tema della giornata è “accelerare il cambiamento” per rimettere il Pianeta sulla giusta traiettoria per centrare l’obiettivo di sviluppo sostenibile n.6.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite dal 22 al 24 marzo, terrà  la Conferenza sull’acqua 2023 a New York e, in questo percorso, ha definito alcuni questioni fondamentali: 

- Siamo di fronte a una crisi idrica globaleIn tutto il mondo migliaia di persone non hanno accesso all’acqua potabile:   2 miliardi di persone non dispongono di acqua potabile sicura e 3,6 miliardi di persone – quasi la metà della popolazione mondiale – utilizzano servizi igienico-sanitari che lasciano i rifiuti umani non trattati, mettendo così a rischio la salute degli esseri umani e dell’ambiente. In questo momento, ad esempio, il colera si sta diffondendo in paesi che non hanno avuto epidemie da decenni (Fonte: OMS). Anche le conseguenze sociali ed economiche di servizi idrici e fognari inadeguati sono devastanti. Senza questi servizi essenziali, le persone si ammalano, i bambini perdono l'apprendimento – soprattutto le ragazze – e intere comunità possono essere sfollate a causa della scarsità d'acqua. A livello mondiale sono necessari almeno il quadruplo dei progressi riguardanti l’acqua, le misure sanitarie e l’igene per raggiungere gli OSS. Con l’aggravarsi dei cambiamenti climatici la domanda di acqua continua a crescere: la Conferenza ONU sull’acqua 2023 dovrà rendere conto a circa 4 miliardi di persone che, in tutto il mondo, per almeno un mese all’anno soffrono di grave carenza idrica.

- Acqua e clima sono legati in maniera indissolubile - Crescono sempre di più gli effetti dei cambiamenti climatici che hanno a che fare con l’acqua, dalle inondazioni alle siccità, passando per gli eventi climatici estremi. La loro incidenza minaccia lo sviluppo sostenibile, la biodiversità e la possibilità per le persone di accedere ad acqua e servizi igienici adeguati. L’ultimo rapporto dell’Organizzazione meteorologica mondiale  ha rilevato che i rischi legati all’acqua stanno subendo una crescita molto accelerata, basti pensare che dal 2000 le inondazioni sono aumentate del 134%, la durata delle siccità del 29%.  All’incirca il 35% dell’ acqua trattata viene dispersa nella rete idrica urbana. I servizi idrici sostengono gli enormi costi di trattamento e pompaggio di acqua, ma perdono fatturato con la perdita di acqua che poteva essere venduta. Sono necessarie riforme politiche, istituzionali e regolamentari per un uso sostenibile ed equo dell’acqua, per dare un giusto valore all’acqua e migliorare l’erogazione dei servizi. Il ruolo della Conferenza ONU sull’acqua 2023 sarà valorizzare questa risorsa nelle politiche per il clima: proteggendo le zone utili può migliorare la nostra capacità di stoccare carbonio, praticando un’agricoltura sostenibile si può ridurre lo stress idrico, così come migliorando le infrastrutture igienico-sanitarie si può ampliare l’accesso a questa preziosa risorsa. 

FOTO GOCCE ACQUA hasan almasi CfimHDZtG3o unsplash- Dopo quarant’anni servono impegni coraggiosi sul tema - Nel corso della Conferenza ONU sull’acqua 2023 verranno decisi una serie di impegni per “agire e affrontare le grandi sfide che circondano l’acqua”, come spiegato da Li Junhua, Sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli Affari economici e sociali (DESA) e del Segretario generale dell’evento. In quest’occasione decisori politici e governi di tutto il mondo si riuniranno per costruire strategie per raggiungere gli obiettivi internazionali, primo tra tutti il sesto Obiettivo di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.  Tra i suoi impegni, la Conferenza ONU sull’acqua ha l’obiettivo di far partire nel 2023 un’Agenda d’azione sull’acqua che contenga non solo tutti gli impegni volontari assunti, ma anche il progresso verso il loro raggiungimento.

- E' necessario concentrarsi su 5 aree chiave - La Conferenza ONU si baserà su 5 nuclei tematici fondamentali legati all’acqua: acqua e salute, riferito all’accesso ad acqua potabile sicura e servizi igienici puliti; acqua per lo sviluppo sostenibile, per valorizzare questa risorsa nella produzione di energia e cibo, alla base dello sviluppo economico e umano; acqua per il clima, la resilienza e l’ambiente, guardando ai mari, alla biodiversità e al clima, per ridurre il rischio delle catastrofi; acqua per la cooperazione, per immaginare una cooperazione transfrontaliera sul tema nell’ambito dell’Agenda 2030; decennio per l’acqua, per accelerare il raggiungimento degli obiettivi per il 2030. 

- Come dare un contributo? - Il tema dell’accesso all’acqua riguarda tutti e tutte. Mentre nel corso della Conferenza ONU sull’acqua i decisori politici prenderanno impegni per costruire soluzioni, ognuno ogni giorno può compiere delle azioni per perseguire gli stessi obiettivi.  Si può trattare di ridurre gli sprechi idrici in casa, partecipare alle pulizie dei corsi d’acqua o impegnarsi a sensibilizzare circa la connessione critica tra servizi igienici, igiene e mestruazioni, rompendo un importante tabù in luoghi collettivi come scuole, posti di lavoro o comunità locali. 

FOTO FIORE BAGNATO claudiu morut ZJyAYCT7j8 unsplashI 5 documenti su cui discuterà l'assemblea:

Il documento n.1 - "Acqua per la salute: accesso all'acqua, servizi igienico-sanitari e igiene (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 6.1, 6.2 e 6.3 e Obiettivi 1, 3, 4, 5 e 17). Nel documento vengono illustrate le sfide, lo stato attuale, le interconnessioni, le opportunità di progresso, le soluzioni trasformative e le raccomandazioni relative all'accesso all'acqua potabile sicura, all'igiene e ai servizi igienico-sanitari. Il documento n.2 - "Acqua per lo sviluppo sostenibile: valorizzare l'acqua, il nesso acqua-energia-cibo e sviluppo economico e urbano sstenibile" (target 6.3, 6.4, 6.5 e SDGs 2, 8, 9, 11, 12)”. La struttura del documento si basa sulle tre principali aree tematiche del dialogo sopra indicate. Il documento n.3 - "Acqua per il clima, la resilienza e l'ambiente: fonte in mare, biodiversità, clima, resilienza e riduzione del rischio di disastri" (Obiettivi di sviluppo sostenibile e obiettivi 6.5, 6.6 e 11.5 e obiettivi 7, 13, 14 e 15). Nel paper le sfide, l'attualità, le opportunità per il progresso, vengono presentate soluzioni trasformative e raccomandazioni relative alle interconnessioni tra acqua, clima, resilienza e ambiente.Il documento n.4 - "Acqua per la cooperazione: cooperazione idrica transfrontaliera e internazionale, cooperazione intersettoriale, compresa la cooperazione scientifica, e l'acqua nell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile "(Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 6.5 e 6.b e Obiettivi 16 e 17). Nel documento vengono illustrate le sfide, lo stato attuale, le interconnessioni, le opportunità di progresso, le soluzioni trasformative e le raccomandazioni relative alla cooperazione idrica. Il documento n.5 - “Water Action Decade: accelerare l'attuazione degli obiettivi del Decennio, anche attraverso il Piano del Segretario Generale delle Nazioni Unite: Water Action Decade 2018–2028” e si concentra interamente sui progressi e sul futuro del Water Action Decade.

Una ricorrenza che assume un valore particolare quest’anno per l’Italia, alle prese con il secondo anno consecutivo di carenza d’acqua. Secondo studi recenti, nel 2020, il servizio di distribuzione dell’acqua potabile nel nostro Paese è risultato attivo in 7.888 comuni su 7.903, a completa o parziale copertura del territorio, garantendo gli usi idrici di popolazione, piccole imprese, alberghi, uffici, attività commerciali, produttive, agricole e industriali collegate direttamente alla rete urbana, nonché gli usi pubblici (lavaggio strade, acqua di scuole e ospedali, innaffiamento verde, fontanili e antincendio). 15 comuni sono totalmente sprovvisti del servizio: vi risiedono circa 65mila persone (0,1% della popolazione) che ricorrono a forme di autoapprovvigionamento, attraverso pozzi privati. Dove è attivo il servizio di distribuzione dell’acqua potabile, in più di quattro comuni su cinque (79,6%) operano gestori specializzati, in poco meno di uno su cinque (19,4%) gestori in economia e nei restanti rari casi gestioni miste (quando enti in economia e specializzati operano su aree differenti del territorio comunale), concentrati soprattutto nella provincia autonoma di Bolzano/Bozen e in quella di Catania.

Secondo la relazione annuale dell’l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, in media viene dispersa dalle tubature il 43,7% dell’acqua: in Sicilia si sale al 49 per cento, in Sardegna al 59, in Molise e Lazio addirittura siamo oltre il 60. In pratica, perdiamo 157 litri di acqua al giorno per abitante. Sembra, inoltre, emergere un peggioramento legato a fenomeni di inquinamento delle acque con diffusa emanazione di ordinanze di non potabilità nell’area meridionale del Paese.

Secondo il rapporto Istat le "STATISTICHE DELL’ISTAT SULL’ACQUA - ANNI 2020-2022":

  • Nel 2020 operano in Italia 2.391 gestori di servizi idrici, 161 in meno rispetto al 2018, ma la gestione è ancora fortemente frammentata.
  • Nel 2020 sono erogati ogni giorno per gli usi autorizzati 215 litri di acqua potabile per abitante nelle reti comunali di distribuzione.
  • Nel 2020, 6,7 milioni di residenti non sono allacciati alla rete fognaria pubblica e 296 i comuni senza servizio pubblico di depurazione delle acque reflue urbane
  • Nel 2021 sono adottate misure di razionamento dell’acqua in 15 comuni capoluogo di provincia/città metropolitana (erano 11 nel 2020), due anche nel Centro-Nord.

Per la Giornata mondiale dell’acqua 2023, Legambiente pubblica il dossier Accelerare il cambiamento: la sfida dell’acqua passa dalle città, in cui suggerisce soluzioni semplici e immediate per far fronte al vertiginoso deficit idrico nazionale. Una delle priorità segnalate è quella di raccogliere meglio le acque meteoriche. La chiave sarebbe migliorare la gestione delle acque in città. Insieme al riutilizzo dei reflui in agricoltura, questa pratica ha un potenziale enorme: permetterebbe di raccogliere 22 miliardi di metri cubi d’acqua l’anno. Cioè 3 volte la capacità dei 374 grandi invasi che sono in servizio oggi (poco meno di 7 mld m3). Oltre a mitigare la siccità, queste soluzioni consentirebbero anche di difendere i nuclei urbani da inondazioni e allagamenti causati da precipitazioni estreme, sempre più comuni nel Paese. La seconda priorità riguarda desigillare il tessuto urbano per restituirgli permeabilità e favorire il risparmio idrico in edilizia. In quest’ultimo campo sono solo meno di 850 (circa il 10% del totale) i comuni italiani che hanno regolamenti che fanno attenzione al risparmio di acqua per le nuove costruzioni e in caso di ristrutturazione. Mentre 528 sono i comuni che puntano sui tetti verdi, tema che come Associazione abbiamo trattato nell'articolo "Tetti verdi e orti urbani: un volto nuovo alle città" del 14 marzo scorso.

Link Conferenza: https://sdgs.un.org/conferences/water2023

Link: goal6_Istat.pdf

Link: Rapporto annuale ARERA 

Link: Rapporto Statistiche dell'istat sull'acqua - anni 2020 -2022 

Per la Redazione - Serena Moriondo