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Disegno c2452f11153225.560f2a137a7c4Abbiamo già affrontato il tema di come gli Enti Locali stanno iniziando ad affrontare l'applicazione del PNRR nell'articolo pubblicato sul sito dell'Associazione dal titolo "Luci e ombre del PNRR osservate dalla Corte dei conti", dello scorso 11 agosto.  Come abbiamo avuto modo di segnalare, oltre ad essere soggetti attuatori di linee d’investimento di grande rilievo (in aree che vanno dagli asili nido, ai progetti di rigenerazione urbana, all’edilizia scolastica e ospedaliera, all’economia circolare, agli interventi per il sociale e altri ancora), le Amministrazioni locali partecipano, in qualità di destinatari finali, alla realizzazione di alcuni progetti attivati a livello nazionale come, ad esempio quelli in materia di digitalizzazione della Pubblica amministrazione.

Lo studio che ha recentemente realizzato Urban@itCittà e PNRR in collaborazione con Gianfranco Viesti, Carmela Chiapperini ed Emanuela Montenegro (Università degli Studi di Bari), è un ulteriore occasione per approfondire il tema.

Lo studio, infatti,  analizza un primo rilevante insieme di misure del PNRR con ricadute dirette sulle città italiane, già in corso di attuazione e per le quali si dispone già delle allocazioni territoriali degli investimenti. Di ciascuna misura (e quindi del loro totale) è presentato l’importo destinato a ciascuna delle 14 città metropolitane e delle oltre 100 città capoluogo. È così possibile disporre di dati originali sulle differenze fra grandi circoscrizioni del paese, fra grandi medie e medio-piccole città. Lo studio discute poi dei possibili problemi di tempestiva realizzazione degli investimenti (collegati soprattutto alle dotazioni di personale dei comuni) e della loro integrazione in coerenti strategie urbane.

Nello specifico, lo studio analizza e valuta 11 misure del PNRR di rilevante interesse per le città italiane, per le quali sono stati allocati nel 2021-22 20,5 miliardi. Esse riguardano interventi di rigenerazione urbana, su reti e mezzi per il trasporto pubblico, sui porti, sugli edifici giudiziari e di edilizia residenziale pubblica. Sono presentate le loro caratteristiche, i possibili beneficiari e i criteri per la ripartizione delle risorse.

Essendo stata basata l’allocazione su criteri diversi per le singole misure e senza attenzione al loro impatto d’insieme, emergono significative disparità. Nelle città metropolitane, gli investimenti sono molto più intensi nei capoluoghi che negli altri comuni; Roma, Napoli, Torino e Milano sono destinatarie di minori investimenti, misurati in pro-capite, rispetto alle altre.

Guardando alle città capoluogo emergono disparità ancora più sensibili. Alcune città hanno ricevuto un ammontare molto significativo di risorse; ma la varianza della distribuzione è ampia: e in ben 40 capoluoghi l’intensità degli investimenti è meno della metà della media. Fra di essi, importanti realtà delle regioni più deboli, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Alle città del Sud è destinato il 38% del totale degli investimenti allocati fra le città, con grandi differenze fra misura e misura a seconda dei criteri utilizzati: ma essi tendono a concentrarsi solo in alcune di esse.

Link: 20220701-PNRR-E-CITTA-presentazione.pdf

Link: 20220701-citta-e-pnrr-viesti-chiapperini-montenegro-1-1.pdf

Per la Redazione - Serena Moriondo