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Immagine statua con braccialetti Nel mese di novembre l’INU, l'Istituto Nazionale di Urbanistica, ha organizzato URBANPROMO, una settimana di approfondimenti su temi di interesse per la progettazione degli ambienti di vita e di lavoro nelle città.

Proponiamo, in particolare, alla vostra attenzione due dei temi trattati:

  1. La Carta per i grandi eventi nelle città ricche di patrimonio
  2. Progetti per la rinascita di parti di città

Relativamente al primo punto, l’INU fa presente come in passato, molte città hanno utilizzato i grandi eventi per sostenere i propri piani e progetti urbanistici, sviluppare il turismo o migliorare la propria visibilità. L’attenzione è stata spesso concentrata sulla creazione di nuove infrastrutture per lo sport o la cultura. Recentemente, alcuni organizzatori di grandi eventi, tra cui le Olimpiadi, hanno preferito intervenire nel tessuto urbano e utilizzare strutture già esistenti, rinnovandole o adattandole a nuovi scopi.

schema art IMUPer le città storiche e ricche di patrimonio culturale questo cambiamento rappresenta un’opportunità di sviluppo ma anche una minaccia per il patrimonio. La “Carta per i grandi eventi nelle città ricche di patrimonio” risponde alle sfide emergenti per le città che ospitano grandi eventi, soprattutto quando questi utilizzano, adattano infrastrutture e spazi esistenti all’interno di contesti storici.

La Carta è rilevante non solo per i grandi eventi culturali come la Capitale Europea della Cultura o la Capitale Italina della Cultura ma anche per eventi come le Olimpiadi. Milano e Cortina si apprestano a le Olimpiadi Invernali del 2026, con un ampio sistema territoriale. Per la programmazione di queste e di altre Olimpiadi, la Carta costituisce un riferimento per discutere il ruolo del patrimonio culturale e del paesaggio, il contributo della pianificazione urbanistica e delle visioni di sviluppo territoriale di lungo periodo per aiutare le città a beneficiare pienamente dai grandi eventi, senza rischiare di mettere a rischio il proprio patrimonio culturale. Differenti cronologie e geografie dei grandi eventi possono portare a frequenti accelerazioni, opportunità di coordinamento ma anche rischi di disallineamento: URBANPROMO organizzato da INU ha esaminato il caso dell’expo 2015 tra eredità positive e criticità e le questioni emergenti nella pianificazione di Milano-Cortina 2026.

In relazione a quest’ultimo argomento, il Politecnico di Milano sottolinea come la Legge 31/2020, anche denominata la Legge Olimpica, inevitabilmente, condizionerà l’agenda urbana e macro-regionale dei prossimi anni per la infrastrutturazione, organizzazione e celebrazione del grande evento, così come per la gestione del post-evento. Sembra interessante come tutto ciò si inscriva in una fase di straordinari cambiamenti dell’agenda locale e nazionale legati alla crisi pandemica e di significativi interventi pubblici per il rilancio del Paese. Non è chiaro se la crisi genererà nuove opportunità per sperimentare con eventi in formato interamente digitale oppure misti, se i grandi stadi costruiti per le folle ospiteranno meno spettatori debitamente distanziati oppure se diventeranno inutili residui di un passato ormai superato dai nuovi media.

Nel tentativo di corrispondere a impegni assunti a livello internazionale, la macchina olimpica italiana si sta organizzando in una fase incerta e inedita in termini di sfide economiche e sociali. Vi sono tuttavia analogie con le fasi iniziali del processo che ha portato all’organizzazione e alla celebrazione dell’Esposizione Universale di Milano 2015. La mobilitazione di numerosi attori e luoghi per eventi complementari all’esposizione ha avuto effetti diffusi e duraturi nella città mentre il riutilizzo dell’area dell’Expo ha incontrato notevoli difficoltà e, a 5 anni dall’evento, attende di essere convertita. Nel caso delle Olimpiadi invernali anche se le disponibilità finanziarie pubbliche potrebbero essere garantite, l’attenzione dell’opinione pubblica sembra assorbita da altre priorità economiche e sociali legate alla pandemia e non intrecciano i temi e i problemi di infrastrutture e luoghi delle Olimpiadi nel lungo termine.

In relazione al secondo punto, l’INU ha presentato alcuni progetti che si prefiggono di far rinascere parti di città, divenute incapaci di offrire gli standard prestazionali oggi richiesti e talvolta persino occupate da strutture obsolete, grazie alla creazione di un virtuoso rapporto tra le competenze che il settore privato è in grado di mettere in campo e la capacità dell’Amministrazione di guidare lo sviluppo locale.

Gli esempi riguardano:

  • la città di Firenze e le numerose strutture militari (caserme e ospedali) e aree industriali oramai dismesse che hanno trovato un nuovo spazio di utilizzo per i cittadini all’interno del progetto “Firenze Rigenera” di cui l’Associazione Nuove Ri-Generazioni ne aveva presentato alcuni stralci nella scheda PINQuA pubblicata l’11 aprile 2021;
  • Disegno quartiere San Siroil quartiere San Siro di Milano per la valorizzazione delle aree di edilizia popolare all’interno del Piano di Governo del Territorio di Milano, approvato dal Consiglio Comunale il 14 ottobre 2019, che fissa gli obiettivi verso Milano 2030 in una fase di crescita della città sotto il profilo demografico, economico e turistico. I tre punti su cui il piano innova fortemente la visione della città, anche in un’ottica metropolitana, sono: Connettere luoghi e persone. I nodi come piattaforme di sviluppo; Trasformare, attrarre, eccellere. L'occasione dei vuoti urbani; Rendere equa Milano. Più case in affitto sociale;
  • la rinascita del litorale a ponente di Giovinazzo situato nell’area metropolitana di Bari. L’Amministrazione Comunale, nel 2017 ha approvato il DPRU (Documento Programmatico di rigenerazione Urbana), strumento in grado di guidare la rigenerazione di parti importanti di città. Tra queste la riqualificazione del complesso industriale “Calcificio e Manufatti del Mezzogiorno”, complesso industriale a pochi metri dal mare, celebrazione del boom economico degli anni ‘60 - ’70 del secolo scorso, in struttura turistico ricettiva;
  • la realizzazione di un Piano Strategico della città di Ancona che prevede diversi interventi al Waterfront del litorale con un percorso illuminotecnico del Fronte Mare, il Restauro e Valorizzazione del Percorso Archeologico, mobilità sostenibile (trasporto pubblico, mobilità elettrica e ciclabili) e sostegno eocnomico a 102 MPMI locali legate a commercio, turismo, artigianato artistico e di qualità;
  • la rigenerazione urbana area “ex Necchi” che da vuoto urbano diventa punto di riferimento per il settore di Pavia nord con importanti interventi di recupero/riuso dei materiali. La rigenerazione dell’area ex Necchi sarà finalizzata a realizzare un quartiere sostenibile, vivibile e resiliente secondo i principi guida dei 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. In particolare verrà implementata una strategia digitale per uno sviluppo sostenibile del nuovo quartiere (creazione di un distretto digitale). Saranno progettati edifici a basso consumo energetico per raggiungere l’obiettivo di un sito Zero Carbon. Verrà creato un ambiente accessibile alla comunità e che contribuisca al suo miglioramento in termini di salute e benessere, tenendo persone e natura al centro dell’attenzione. Verranno applicate strategie volte a ridurre la produzione di rifiuti applicando i principi dell’economia Circolare;
  • Disegno progettzione urbanisticail caso del distretto verde Ceccarini a Riccione energeticamente autosufficiente, Il progetto prevede la realizzazione del sistema sperimentale ISWEC che impiega l’energia del moto ondoso (ENEA). Il moto ondoso è considerato la più grande fonte di energia rinnovabile inutilizzata del Pianeta. ENEA e RSE hanno calcolato che se si riuscisse a sfruttarla si otterrebbe 80 miliardi di KWh (cinque volte il fabbisogno annuale di energia elettrica del mondo intero. Il sistema ISWEC spin-off de Politecnico di Torino è costituito da uno scafo galleggiante sigillato con al suo interno una coppia di sistemi di giroscopi collegati ad altrettanti generatori. Le onde provocano il beccheggio dell’unità, ancorata al fondale, ma libera di muoversi e oscillare. Il beccheggio viene intercettato dai due sistemi giroscopici collegati a generatori che lo trasformano in energia elettrica per la comunità costiera;
  • il progetto di rigenerazione urbana del nuovo Waterfront
di Levante di Genova dall’idea di Renzo Piano. Una rigenerazione in grado di trasformare la vecchia fiera nel Parco della foce con verde e spiaggia, la creazione di un nuovo Palasport e il Distretto tematico sfruttando l’energia del sole, e l’accesso al waterfront su più livelli attraverso l’ascensore di Carignano e il Ponte levatoio.

Per la Redazione - Serena Moriondo