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foto portatori di handicap foto di repertorioIl modello organizzativo della missione 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per il potenziamento del territorio sta sollevando dubbi in relazione all’efficienza futura del sistema ed al fabbisogno di personale che esso assorbirebbe, tanto che alcuni invocano una revisione del Piano stesso. Ne abbiamo parlato in più occasioni, per ultimo, nell'articolo pubblicato l'11 ottobre dal titolo "Avremo una legge sulla non autosufficienza: ma ci saranno anche le risorse per applicarla?"

Vale la pena sottolineare a riguardo che si è in una fase avanzata con l’avvenuta firma dei contratti istituzionali di sviluppo (CIS) e relativi piani operativi da parte delle regioni e province autonome e tutti i progetti sono stati inseriti o sono in corso di inserimento sulla piattaforma ReGiS del ministero dell’economia e finanze per il monitoraggio.

Sono state emanate le linee guida per la telemedicina ed il vademecum di Agenas per il recepimento entro l’anno del DM 77, oltre al rinnovato modello di assistenza domiciliare da completare entro il 2024 per consentire la presa in carico del 10% della popolazione over 65, senza dimenticare che entro le prossime settimane deve essere approvato dalle regioni e province autonome l’atto di indirizzo che prelude alle trattative locali con i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. L'ipotesi, dunque, che il Governo decida per una rivisitazione del PNRR preoccupa molti.

Illustrazione sindacati non autosuffA tal proposito, secondo lo SPI CGIL, "preoccupano, e non poco, le dichiarazioni di Ministro e Sottosegretario alla Salute che “frenano” sull’apertura delle Case della Comunità e lo sviluppo dell’Assistenza territoriale. Gli investimenti e la riforma dell’assistenza territoriale (DM 77/2022) decisi con il PNRR - pur con i limiti che abbiamo più volte evidenziato, a partire dalla carenza di personale - sono indispensabili: riconoscono che nell’ambito di un modello di sanità pubblico e universale, i servizi sociali e sanitari integrati e di prossimità, sono i più appropriati fattori di prevenzione e di cura, essendo aperti e organizzati nei luoghi della vita quotidiana delle persone, e che agiscono anche sui determinanti di salute. Ciò vale in special modo per le persone anziane non autosufficienti, che già nella pandemia hanno più sofferto della debolezza dell’attuale sistema di servizi nel territorio e che si aspettano ora siano accelerati e non frenati i progetti di sviluppo dell’Assistenza socio sanitaria territoriale. E ci si aspetta dal Parlamento la rapida approvazione del disegno di legge sulla non autosufficienza, approvato il 10 ottobre dal Governo uscente, che rappresenta l’altra scadenza prevista nel PNRR collegata allo sviluppo delle case della comunità e dell’assistenza domiciliare."

I Sindacati dei pensionati chiedono di aprire un confronto urgente, unitamente a CGIL-CISL-UIL, con il Governo "per riaffermare le scelte condivise tra le istituzioni e le parti sociali (...) per la tutela delle persone più fragili e per realizzare una reale medicina di prossimità."

Per la Redazione - Serena Moriondo