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Foto operaiedili al lavoroSul n.136 del quotidiano Italia Oggi, dell'11 giugno,  è apparso un articolo - dall'evocativo titolo "Game over" - che ci dà uno spaccato di cosa sta succedendo per chi sta utilizzando il Superbonus 110%.  La misura, la ricordiamo, è l’agevolazione fiscale disciplinata dall’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020 (decreto Rilancio), che consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute a partire dal 1 luglio 2020 per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici. Tra gli interventi agevolati rientra anche l’installazione di impianti fotovoltaici e delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.

Per una lettura più approfondita vi alleghiamo l'articolo ma il succo è il seguente: gli Istituti di credito di maggiori dimensioni, Poste, Cdp stanno portando avanti il blocco totale dell'acquisto di crediti d'imposta  e lo hanno fatto comunicato agli utenti, con le pratiche in corso e anche se accettate, di non essere più in grado di sottoscrivere i contratti di cessione dei bonus.

Ciò non può non comportare forti preoccupazioni per i contribuenti con pratiche ormai in dirittura d'arrivo e rischio fallimento per molte imprese esecutrici meno strutturate. In sostanza la cessione dei crediti edilizi è andata in tilt: nonostante i numerosi e recenti interventi legislativi (ben sette dal novembre 2021) che hanno tentato di apportare correttivi, da un lato per contenere le potenziali frodi, dall'altro per rendere più smobilizzabili i crediti derivanti dalla cessione dei bonus, con particolare riferimento a quelli edilizi.

Inoltre, secondo quanto riportato dall'ultimo Rapporto dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), l’ente pubblico di ricerca controllato dal ministero della Transizione Ecologica, i 33,3 miliardi di euro previsti per la misura sarebbero dovuti essere sufficienti per coprire le richieste di finanziamento fino alla fine del 2022, ma al 31 maggio sono stati prenotati ben 33,7 miliardi di euro, per un totale di 172.450 interventi edilizi incentivati. 

Foto GenovesiMentre le lobby delle banche, delle assicurazioni e dei costruttori, in pricipal modo, si sono messi in moto per far recuperare margini di operatività agli operatori vigilati (banche e assicurazioni) coinvolti nella circolazione dei crediti garantendo che questi ultimi non rappresenteranno comunque perdite (in sostanza, di non esaurire nell’anno i crediti acquisiti compensandoli con le imposte da versare), il Segretario generale della Fillea Cgil, Alessandro Genovesi, denuncia in un comunicato che Il blocco delle banche e degli intermediari finanziari verso la cessione dei crediti legati ai vari bonus e super bonus può rappresentare un colpo serio alla ripresa del settore e del Paese, con ricadute sull’occupazione e sulla stessa capacità industriale del comparto. Occorre un intervento risolutivo e di portata generale, non continui aggiustamenti”. 

E' evidente che lo sforzo di sistematizzare, con gli ultimi provvedimenti normativi concordati con il sindacato,  procedure trasparenti e tutele contrattuali a favore dei lavoratori e delle imprese serie, "non hanno fatto i conti con i comportamenti reali delle banche e con alcune storture evidenti del nostro sistema creditizio -  spiega Genovesi - Su questo, e non su altro, occorre agire: la cessione dei crediti per favorire efficienza energetica e messa in sicurezza delle case è stata pensata, infatti, per aiutare le fasce di popolazione con più difficoltà, per chi abita nei condomini di periferia e non può anticipare somme significative. Dobbiamo garantirne la concreta efficacia”. Il sindacato chiede una "una soluzione di garanzia”, e per questo propone che sia "Cassa Depositi e Prestiti a garantire la cessione dei crediti per i soggetti economicamente più fragili, con la costituzione di un Fondo Nazionale specifico in grado di garantire subito liquidità alle imprese e di rientrare poi, con i saldi pluriennali di restituzione fiscale, degli stessi anticipi” . 

Nel "decreto Aiuti", che la prossima settimana verrà discusso alla Camera, si ipotizza una norma che permetta alle imprese di tenere in standby i propri crediti, in attesa di trovare un compratore, oppure di allargare la platea di coloro che potrebbero comprare i crediti fiscali (oggi le imprese possono vendere solo alle banche, mentre le banche al terzo tentativo possono cedere il credito a una grande impresa). Dal canto loro, le banche propongono di utilizzare i crediti di imposta ottenuti con il Superbonus per comprare titoli di Stato che abbiano scadenza almeno decennale. Nelle prossime ore vedremo quali saranno le scelte che, a tal proprosito,  farà il Governp Draghi certo è che la misura richiederebbe un'attenta valutazione sui benefici e i problemi che ha comportato per i vari settori e, in particolare, per la messa in sicurezza della parte più fragile del patrimonio edilizio del Paese che coinvolge l'edilizia popolare.

Dal 1° settembre 2021, con cadenza mensile, l’ENEA pubblica i dati nazionali e regionali, relativi all’utilizzo del Superbonus 110%. In particolare, si tratta di 22 tabelle, di cui la prima contenente i dati nazionali e le successive i dati per ciascuna Regione. Infine una tabella riepilogativa. I dati resi noti sono: il numero delle asseverazioni caricate sul sito dedicato; il valore assoluto degli investimenti ammessi alla detrazione; i valori assoluti e percentuali dei lavori già completati. Inoltre sono specificati i dati per i lavori relativi a condomini, edifici unifamiliari e unità immobiliari indipendenti.

Infografica Superbonus al 31 maggio 2022 EneaSecondo l'ultimo Rapporto ENEA disponibile al 31.05.2022:

  • il numero di asseverazioni depositate sono 172.450 per un totale di quasi 31 miliardi (mld) di investimenti ammessi a detrazioni;
  • di cui 26.663 edifici condominiali per circa 15 mld; 91.444 edifici unifamiliari per oltre 10 mld; 54.338 unità immobiliari funz.indipendenti per oltre 5 mld;
  • la regione con più pratiche depositate è la Lombardia (26.432), quella con meno pratiche la Valle d'Aosta (396).

Link: Articolo_Superbonus_110_Italia_Oggi_11_giugno_2022.pdf 

Link: Report_dati_mensili_31_05_22.pdf

Per la Redazione - Serena Moriondo