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A luglio è stato pubblicato il secondo Rapporto Eurostat che elenca i risultati del Digital Intensity Index (DII), l’indice che misura il livello di digitalizzazione delle imprese operanti nei Paesi UE.

tabella livello intensità digitale Eurostat 2 luglio 2024Solo il 4,4% delle piccole e medie imprese (PMI) in Europa hanno raggiunto un livello molto elevato di intensità digitale, mentre il 19,6% un livello elevato. La maggior parte delle PMI ha registrato, invece, i livelli di intensità digitale bassi (33,8%) o molto bassi (42,3%).

L'Italia, come si può vedere dalla tabella a lato, ha una percentuale di aziende molto alto di aziende con un indice molto basso di digitalizzazione.

L’intensità digitale di base implica l’utilizzo di almeno 4 delle 12 tecnologie digitali, come l’Intelligenza Artificiale (AI), i social media, il cloud computing, il Customer Relationship Management (CRM) o la presenza di vendite su e-commerce (per almeno l’1% del fatturato).

Secondo gli obiettivi digitali europei per il 2030 previsti nel programma Digital Decade (DDPP):

  • il 90% delle PMI operanti nei Paesi UE dovrebbe raggiungere "almeno il livello base di intensità digitale";
  • il 75% delle aziene dovrà prevedere l'adozione di AI, cloud e/o big data;
  • i servizi pubblici essenziali dovranno essere il 100% online;
  • minimo 80% della popolazione dovrà acquisire abilità digitali di base;
  • i Paesi dovranno dotarsi di  infrastrutture digitali sicure e sostenibili compresi 10.000 nodi edge altamente sicuri dal punto di vista climatico, ecc.

Quest'anno, per la prima volta, la relazione è accompagnata da un'analisi delle roadmap strategiche nazionali del decennio digitale presentate dagli Stati membri, che illustrano in dettaglio le misure, le azioni e i finanziamenti nazionali pianificati per contribuire alla trasformazione digitale dell'Unione.

ln sintesi, il report evidenzia, che l'UE è ben lontana dal raggiungere gli obiettivi di connettività stabiliti dal DDPP:

  • le reti in fibra, fondamentali per fornire connettività gigabit e consentire l'adozione di tecnologie all'avanguardia come AI, cloud e Internet of Things (IoT), raggiungono solo il 64% delle famiglie;
  • le reti 5G di alta qualità oggi raggiungono solo il 50% del territorio dell'UE e le loro prestazioni sono ancora insufficienti per fornire servizi 5G avanzati;
  • secondo le tendenze attuali, entro il 2030 solo il 64% delle aziende utilizzerà il cloud, il 50% i big data e solo il 17% l'intelligenza artificiale;
  • in ​​materia di competenze digitali solo il 55,6% della popolazione dell'UE possiede almeno competenze digitali di base;
  • secondo l'attuale tendenza, il numero di specialisti ICT nell'UE sarà di circa 12 milioni nel 2030, con un persistente squilibrio di genere;
  • l'obiettivo di rendere tutti i principali servizi pubblici e le cartelle cliniche elettroniche accessibili online a cittadini e aziende, nonché di fornire loro un'identificazione elettronica sicura (eID) sta avanzando in tutti i Paesi anche se non in modo uniforme (l'eID è attualmente disponibile per il 93% della popolazione dell'UE).

Per realizzare la digitalizzazione del settore aziendale, è fondamentale incentivare l'adozione di strumenti digitali innovativi da parte delle PMI, in particolare cloud e intelligenza artificiale, nonché mobilitare ulteriori investimenti privati ​​in startup ad alta crescita. Ciò è fondamentale per mantenere la competitività dell'Europa in termini di innovazione, efficienza e crescita basate sui dati.Le lacune individuate includono la necessità di investimenti aggiuntivi, sia a livello europeo che nazionale, in particolare nei settori delle competenze digitali, della connettività di alta qualità, dell'adozione dell'intelligenza artificiale (IA) e dell'analisi dei dati da parte delle imprese, della produzione di semiconduttori e degli ecosistemi delle start-up.  

Per raggiungere gli obiettivi inerenti le competenze dei singoli cittadini, gli Stati membri dovrebbero promuovere le competenze digitali a tutti i livelli di istruzione e incentivare i giovani, in particolare le ragazze, a interessarsi alle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM).

Adottare e sviluppare tecnologie innovative è fondamentale per la competitività dell'Europa, in particolare nell'attuale panorama geopolitico e a causa delle crescenti minacce alla sicurezza informatica, che richiedono una maggiore resilienza e misure di sicurezza più efficaci. Per questo la Commissione ha stanziato significativi finanziamenti per promuovere la trasformazione digitale, in particolare attraverso il Recovery and Resilience Facility (150 miliardi di EUR), DIGITAL Europe (7,9 miliardi di EUR) e Connecting Europe Facility 2 Digital (1,7 miliardi di EUR).

* Foto di Manuel su Unsplash

Per la Redazione - Serena Moriondo