copertina PNRRIl Governo ha trasmesso nella giornata odierna al Parlamento il testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Draghi, lunedì 26 e martedì 27 aprile sarà in Parlamento per le comunicazioni in vista della trasmissione all'UE del PNRR.

Il Piano italiano prevede investimenti pari a 191,5 miliardi di euro, finanziati attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, lo strumento chiave del NGEU. Ulteriori 30,6 miliardi sono parte di un Fondo complementare, finanziato attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio approvato nel Consiglio dei ministri del 15 aprile.
Il totale degli investimenti previsti è di 222,1 miliardi di euro.

Il Piano include un pacchetto di riforme, che toccano, tra gli altri, gli ambiti della pubblica amministrazione, della giustizia, della semplificazione normativa e della concorrenza. Secondo il Governo, si tratta di un intervento epocale, che intende riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana, e accompagnare il Paese su un percorso di transizione ecologica e ambientale. Il Piano avrebbe come principali beneficiari le donne, i giovani e le regioni del Sud e, secondo le aspettative del Governo, contribuirebbe in modo sostanziale a favorire l’inclusione sociale e a ridurre i divari territoriali. Nel complesso, il 27 % del Piano è dedicato alla digitalizzazione, il 40 % agli investimenti per il contrasto al cambiamento climatico, e oltre iil 10 % alla coesione sociale. 

Il Piano si organizza lungo sei missioni.

PRIMA MISSIONE  “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura” stanzia complessivamente 49,2 miliardi – di cui 40,7 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 8,5 miliardi dal Fondo. I suoi obiettivi sono promuovere la trasformazione digitale del Paese, sostenere l’innovazione del sistema produttivo, e investire in due settori chiave per l’Italia, turismo e cultura.  Gli investimenti previsti nel piano intendono assicuarre la fornitura di banda ultra-larga e connessioni veloci in tutto il Paese. 
L'obiettivo è portare la connettività a 1 Gbps in rete fissa a circa 8,5 milioni di famiglie e a 9.000 edifici scolastici che ancora ne sono privi, assicurando connettività adeguata ai 12.000 punti di erogazione del Servizio Sanitario Nazionale.  Viene avviato anche un Piano Italia 5G per il potenziamento della connettività mobile in aree a fallimento di mercato.
Il Piano prevede incentivi per l’adozione di tecnologie innovative e competenze digitali nel settore privato, e rafforza le infrastrutture digitali della pubblica amministrazione, ad esempio facilitando la migrazione al cloud.  Per turismo e cultura, sono previsti interventi di valorizzazione dei siti storici e di miglioramento delle strutture turistico-ricettive.  

SECONDA MISSIONE  “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica” stanzia complessivamente 68,6 miliardi – di cui 59,3 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 9,3 miliardi dal Fondo. I suoi obiettivi sono migliorare la sostenibilità e la resilienza del sistema economico e assicurare una transizione ambientale equa e inclusiva. 
Il Piano prevede investimenti e riforme per l’economia circolare e la gestione dei rifiuti, per raggiungere target ambiziosi come il 65 % di riciclo dei rifiuti plastici e il 100 % di recupero nel settore tessile. Il Piano stanzia risorse per il rinnovo del trasporto pubblico locale, con l’acquisto di bus a bassa emissione, e per il rinnovo di parte della flotta di treni per il trasporto regionale con mezzi a propulsione alternativa.
Sono previsti corposi incentivi fiscali per incrementare l’efficienza energetica di edifici privati e pubblici. Le misure consentono la ristrutturazione di circa 50.000 edifici l’anno. 
Il Governo prevede importanti investimenti nelle fonti di energia rinnovabile e, secondo le intenzioni del CdM dovrebbe semplificare le procedure di autorizzazione nel settore.  Si sostiene la filiera dell’idrogeno, e in particolare la ricerca di frontiera, la sua produzione e l’uso locale nell’industria e nel trasporto.
Il Piano investe nelle infrastrutture idriche, con l’obiettivo di ridurre le perdite nelle reti per l’acqua potabile del 15 per cento, e nella riduzione del dissesto idrogeologico.

TERZA MISSIONE  “Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile”  stanzia complessivamente 31,4 miliardi – di cui 25,1 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 6,3 miliardi dal Fondo. Il suo obiettivo primario è lo sviluppo razionale di un’infrastruttura di trasporto moderna, sostenibile e estesa a tutte le aree del Paese. 
Il Piano prevede un importante investimento nei trasporti ferroviari ad alta velocità. A regime, dovrebbero essere conseguiti significativi miglioramenti nei tempi di percorrenza, soprattutto nel centro-sud.  Ad esempio, si risparmierà 1 ora e 30 minuti sulla tratta Napoli-Bari, 1 ora e 20 minuti sulla tratta Roma-Pescara, e 1 ora sulla tratta Palermo-Catania. 
Il Governo intenderebbe inoltre investire nella modernizzazione e il potenziamento delle linee ferroviarie regionali, sul sistema portuale e nella digitalizzazione della catena logistica. 

QUARTA MISSIONE “Istruzione e Ricerca” stanzia complessivamente 31,9 miliardi di euro – di cui 30,9 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 1 miliardo dal Fondo. Il suo obiettivo è rafforzare il sistema educativo, le competenze digitali e tecnico-scientifiche, la ricerca e il trasferimento tecnologico. Il Piano intende investire negli asili nido, nelle scuole materne, nei servizi di educazione e cura per l’infanzia. E' prevista la creazione di 152.000 posti per i bambini fino a 3 anni e 76.000 per i bambini tra i 3 e i 6 anni. Il Governo investe nel risanamento strutturale degli edifici scolastici, con l’obiettivo di ristrutturare una superficie complessiva di 2.400.000 metri quadri. Inoltre, si prevede una riforma dell’orientamento, dei programmi di dottorato e dei corsi di laurea, ad esempio con l’aggiornamento della disciplina dei dottorati e un loro aumento di circa 3.000 unità.
Si sviluppa l’istruzione professionalizzante e si rafforza la filiera della ricerca e del trasferimento tecnologico.

QUINTA MISSIONE  “Inclusione e Coesione”  stanzia complessivamente 22,4 miliardi – di cui 19,8 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 2,6 miliardi dal Fondo. Il suo obiettivo è facilitare la partecipazione al mercato del lavoro, anche attraverso la formazione, rafforzare le politiche attive del lavoro e favorire l’inclusione sociale. 
Il Governo intende investore nello sviluppo dei centri per l’impiego e nell’imprenditorialità femminile, con la creazione di un nuovo Fondo Impresa Donna. Si intendono rafforzare i servizi sociali e gli interventi per le vulnerabilità, ad esempio con interventi dei Comuni per favorire una vita autonoma alle persone con disabilità. Sono previsti investimenti infrastrutturali per le Zone Economiche Speciali e interventi di rigenerazione urbana per le periferie delle città metropolitane. 

SESTA MISSIONE “Salute”  stanzia complessivamente 18,5 miliardi -  di cui 15,6 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 2,9 miliardi dal Fondo. Il suo obiettivo è rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario e garantire equità di accesso alle cure.  Il Piano punterebbe nell’assistenza di prossimità diffusa sul territorio e all'attivazione di 1.288 Case di comunità e 381 Ospedali di comunità. Si vuole potenziare l’assistenza domiciliare per raggiungere il 10 % della popolazione con più di 65 anni, la telemedicina e l’assistenza remota, con l’attivazione di 602 Centrali Operative Territoriali. Il Governo investe nell’aggiornamento del parco tecnologico e delle attrezzatture per diagnosi e cura, con l’acquisto di 3.133 nuove grandi attrezzature, e nelle infrastrutture ospedaliere, ad esempio con interventi di adeguamento antisismico.  Il Piano dichiara di voler rafforzare l’infrastruttura tecnologica per la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati, inclusa la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico.

Secondo le stime del Governo Draghi, il PNRR avrà un impatto significativo sulla crescita economica e della produttività. Il Governo prevede che nel 2026 il Pil sarà di 3,6 punti percentuali più alto rispetto allo scenario di base. Nell’ultimo triennio dell’orizzonte temporale (2024-2026), l’occupazione sarà più alta di 3,2 punti percentuali.  Il Piano destina 82 miliardi al Mezzogiorno su 206 miliardi ripartibili secondo il criterio del territorio, per una quota dunque del 40%. 
In particolare, gli investimenti nelle infrastrutture e nella mobilità sostenibile al sud sono pari 14,5 miliardi, il 53 per cento del totale, e intervengono sull’alta velocità, sul sistema portuale e sulla viabilità nell’Italia interna. Sono stanziati 8,8 miliardi per interventi di inclusione e coesione al sud, pari al 39 per cento del totale, e 14,6 miliardi per misure nell’istruzione e la ricerca, pari al 46 per cento. Questi includono la creazione di nuovi asili, un incremento delle infrastrutture sociali, e politiche per il lavoro. Il PNRR contribuisce a ridurre il divario tra il Mezzogiorno e il resto del Paese.  L’impatto complessivo del PNRR sul PIL nazionale fino al 2026 è stimato in circa 16 punti percentuali. Per il sud, l’impatto previsto è di circa 24 punti percentuali.

La governance del Piano prevede una responsabilità diretta dei ministeri e delle amministrazioni locali per la realizzazione degli investimenti e delle riforme entro i tempi concordati, e per la gestione regolare, corretta ed efficace delle risorse. È previsto un ruolo significativo degli enti territoriali, a cui competono investimenti pari a oltre 87 miliardi di euro. Il Ministero dell’economia e delle finanze monitora e controlla il progresso nell’attuazione di riforme e investimenti e funge da unico punto di contatto con la Commissione Europea.

Nei prossimi giorni, dopo i necessari approfondimenti,  pubblicheremo valutazioni e pareri sul testo del PNRR.

Il documento: PNRR_25042021.pdf

Per la Redazione - Serena Moriondo