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A scrivere questo interessante articolo, che è stato pubblicato il 13 aprile su il manifesto, non è un sindacalista ma un banchiere, un economista e ciò potrebbe stupire: non vi sono molti banchieri in Italia, e neppure economisti, e per ora nessun politico ad avere tale lungimiranza e coraggio intellettuale. Con "L'assente responsabilità delle imprese", espone Pierluigi Ciocca, ne dipende anche la loro sopravvivenza. L'impegno, dunque, deve essere rivolto a superare i limiti esistenti, e - come vedremo nel corso della lettura dell'articolo - non solo per una questione di giustizia sociale ma nell'interesse dell'intero Paese.

Il problema economico italiano [..] non si riduce a una questione di dimensionale aziendale, statica e dinamica [..] di vuoti di politica economica e di assetti infrastrutturali e istituzionali che i governanti non colmano. Ancor più grave è che [..] i profitti non sono scaturiti da accumulazione di capitale, innovazione e progresso tecnico, produttività [..] ma da bassa concorrenza [..] accondiscendenza sindacale e moderazione salariale; [..] decine e decine di miliardi di trasferimenti diretti, evasione delle imposte, contratti di favore per forniture, appalti, concessioni. [..] Almeno il 10% delle attività economiche – duecento miliardi l’anno – sono stimate in nero, nel sommerso. [..] Ma un siffatto sistema non può permanere. [..] La concorrenza su scala internazionale crescerà, per ragioni geopolitiche, economiche, tecnologiche (ICT e AI, e non solo). La pax sindacale sarà scalfita da salari reali non più tollerabili [..]. Il risanamento del bilancio e del debito pubblico restringerà i margini desumibili dalle imprese che vi si affidano.

Link: Lassente_responsabilità_delle_imprese.pdf

* Foto di DeepMind su Unsplash

Per la Redazione - Serena Moriondo