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"Il futuro della nostra Regione dipende dalla capacità di progettare ora e bene, di progettare in modo responsabile, consapevole e inclusivo. È a rischio l’equilibrio socio economico del nostro settore oltre che ambientale della nostra Regione."

Questo è in sintesi il giudizio della Fillea Cgil Campania in merito al convegno "Rigenerare Napoli. Valorizzare l’esistente, costruire il futuro "- un confronto sulla variante al piano regolatore -  tenutosi IL 23 marzo, in presenza dei principali Rappresentanti istituzionali della regione.

Il Sindacato in relazione alla proposta di modifica della Legge regionale n.16/2004 sul governo del territorio - dopo essere stato promotore insieme ad associazioni ambientaliste, il 23 novembre scorso, di un sit-in di protesta presso il Consiglio Regionale, aveva già segnalato la propria preoccupazione per il fatto che il motore dello sviluppo economico fondato sul ciclo edilizio più che orientato alla riqualificazione e rigenerazione del preesistente patrimonio edilizio, riducendo o quantomeno contenendo il consumo di suolo, si stava  orientando al progressivo consumo del patrimonio ambientale e paesaggistico esistente.

Nel dare un giudizio severo sugli esiti del Convegno presso l’Arciconfraternita dei Pellegrini a Napoli, la valutazione del sindacato appare chiara: "La Fillea CGIL Campania ritiene che il settore dell’edilizia in Campania non ha bisogno di “moneta urbanistica” per ripagare i costi di trasformazione del territorio e che garantisca i ritorni economici. Il settore si può rilanciare rispettando ambiente e territorio, adottando la transizione ecologica quale paradigma della riconversione a verde delle costruzioni, dove riuso e resilienza dei materiali siano le nuove pratiche di produzione e la riqualificazione del lavoro e del sistema d’impresa, che tenga anche conto di qualità e sicurezza di chi opera nei cantieri edili, siano il valore aggiunto di un’imprenditoria moderna, qualificata e rigenerata."

"La Fillea CGIL Campania - si legge nel Comunicato Stampa - ritiene che in una moderna legge di riordino del territorio vadano ripensati gli spazi urbani esistenti, riqualificate le aree degradate, ridotta l'espansione urbana incontrollata e preservate le aree naturali vitali. Inoltre, la rigenerazione va estesa oltre i confini urbani, coinvolgendo la riqualificazione delle aree interne, di quelle rurali e la protezione degli ecosistemi naturali includendo la riforestazione, nonché la promozione di edifici a basso impatto ambientale, l'adozione di energie rinnovabili, la tutela delle risorse idriche e l'adozione di pratiche agricole eco sostenibili."

Ma questa regione - conclude il sindacato -  sembra guardare in tutt’altra direzione.

Link: Comunicato Stampa

Per la Redazione - Serena Moriondo